Può destare meraviglia il fatto che il piccolo, bellissimo borgo medievale di Soave, dominato dal Castello e circondato da colline meravigliose, sia in realtà un vero e proprio gigante enologico. Quelle stesse colline producono infatti ogni anno circa 55 milioni di bottiglie di Soave DOC (di cui 15 milioni di Soave Classico DOC). Tali numeri sono permessi da quasi 6500 ettari vitati, dove troviamo ben 2500 produttori di uva. Cifre impressionanti, sia in assoluto sia confrontate con qualsiasi altra DOC (in bianco o in rosso) italiana, che fanno del Soave forse il maggior comprensorio viticolo italiano. Ed ovviamente sono italianissime, cioè autoctone, le uve del Soave: la Garganega ed il Trebbiano di Soave. La prima, che rappresenta sicuramente il vitigno principe (il disciplinare recita che almeno il 70% di un Soave deve essere composto da Garganega) si è adattata perfettamente nelle colline di terreno tufaceo di origine vulcanica, regalando uve con una aromaticità poco spiccata ma caratteristica, in equilibrio tra acidità, estratti e zuccheri. Il Trebbiano di Soave apporta corpo e struttura. Se il Soave può essere prodotto in 13 comuni della provincia di Verona, il Soave Classico può nascere solo in quelli di Soave e Monteforte d’Alpone. La forma d’allevamento classica è la Pergola Veronese, che moderne tecniche colturali hanno reso perfetta per produrre vini di alta qualità. Il Soave ed il Soave Classico sono bianchi adatti a tutti gli abbinamenti: potete partire da leggeri antipasti di pesce per arrivare sino alle carni rosse o ai formaggi stagionati e al prosciutto di Soave. Troverete sempre un Soave che li accompagnerà perfettamente, magari un Classico che ha la dizione del vigneto riportata in etichetta, quella che i francesi chiamano “cru”. Importante anche la presenza del Soave Superiore, che può essere prodotto in quasi tutti i comuni dove si produce il Soave DOC e che ha ottenuto la DOCG. Si tratta di un vino di grande struttura, prodotto in piccoli quantitativi. In quantitativi ancora più piccoli si produce il Recioto di Soave che nel 1998 è stato il primo vino veneto ad ottenere la DOCG. Stiamo parlando di un vino passito da uve Garganega, che nasce da selezioni certosine di grappoli nel vigneto. Gli stessi vengono poi messi ad appassire in appositi locali (chiamati fruttai) per un periodo che può variare dai 4 ai 6 mesi. Al termine le uve vengono messe a fermentare lentamente, per poi affinarsi in legno anche per anni. Il Recioto di Soave è un vino antico che la moderna gastronomia ha trovato perfetto per molti piatti, togliendolo di fatto dal solo mondo dei dessert. Fate questo viaggio nei sapori accompagnati da un Recioto: partite dal fegato grasso e dai patè per arrivare ai formaggi erborinati e piccanti e proseguire poi verso la pasticceria secca. Sarà uno dei viaggi più belli e soprattutto gustosi della vostra vita.
CONSORZIO TUTELA VINI SOAVE E RECIOTO DI SOAVE
I vini vincitori
Numero visite: 1283
Data ultima visita: 19/11/2024